THC: caratteristiche, azione ed effetti

THC: caratteristiche, azione ed effetti

L’acronimo THC viene utilizzato per indicare il tetraidrocannabinolo (noto anche come tetracannabinolo), un composto organico naturalmente presente nella canapa. Questo principio attivo è il più noto dei cannabinoidi, ossia una serie di sostanze di origine naturale che si trovano all’interno della Cannabis sativa (e, in misura minore, nel Rododendro). Dal punto di vista fisico, il THC in forma pura si presenta come un cristallo di colore rosa chiaro (a basse temperature) mentre viene commercializzato sotto forma di liquido oleoso di colore giallastro o marrone caratterizzato da tasso di solubilità in acqua molto basso.

Come agisce il THC

Una volta introdotte nell’organismo, le molecole di THC si legano ai recettori cannabinoidi; quelli di tipo CB1 si trovano nell’encefalo, mentre quelli denominati CB2 sono presenti sia nel sistema immunitario che in quello nervoso. Di conseguenza, il tetracannabinolo è in grado di agire sui neurotrasmettitori, attuando un’azione inibitoria sulle vie ascendenti del dolore (da cui gli effetti antidolorifici del THC); in aggiunta, legandosi con i recettori cannabinoidi, il THC contribuisce a ridurre la secrezione di molecole che favoriscono le infiammazioni. Infine, i recettori CB1 agiscono sui centri della fame dell’ipotalamo, aumentando l’appetibilità; questa reazione è quella che, in gergo, viene definita ‘fame chimica’. 

Gli effetti del THC

Il THC è noto anzitutto come sostanza psicoattiva; se assunto in quantità significative, può avere effetti euforizzanti e psicotropi, causando una momentanea alterazione delle capacità di percezione sensoriale. Al contempo, può indurre sonnolenza, stimolare l’appetito e agire da sedativo in maniera più o meno blanda, in base a svariati fattori. Gli effetti psicoattivi caratterizzano i derivati della cannabis ad alto tasso di THC (18-25% circa), destinati al consumo prettamente ricreativo laddove le normative lo consentono.

I derivati della cannabis legale a basso THC (non oltre lo 0,5%), come quelli in vendita nello shop di High on life weed, rappresentano un’alternativa del tutto innocua: una concentrazione di principio attivo così bassa, infatti, non è in grado di sortire alcun tipo di aspetto psicoattivo né di causare dipendenza.

Il tetracannabinolo non ha solo effetti potenzialmente psicotropi, tant’è che viene utilizzato anche in ambito farmaceutico; in Italia, ad esempio, la Cannabis FM-2 (caratterizzata da un tasso di THC che va dal 5% all’8%) viene adoperata per produrre farmaci cannabinoidi, la cui assunzione è possibile solo dietro prescrizione medica. 

Più in generale, il THC ha proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, antiemetiche (limita nausea e vomito) nonché rilassanti e sedative. Non a caso, in ambito medico viene utilizzato per il trattamento di svariate condizioni patologiche quali la leucemia, l’artrite reumatoide e l’epilessia, nonché per ridurre la pressione arteriosa nei pazienti affetti da glaucoma oppure per alleviare i sintomi della sindrome di Tourette.

Gli effetti del THC si manifestano quasi subito in caso di inalazione; di contro, se la sostanza viene ingerita, i tempi di reazione variano da trenta minuti a due ore. Naturalmente, l’intensità e la durata degli effetti cambiano in base alla quantità assunta ed alla frequenza di consumo. Benché tenda ad agire nell’arco di (al massimo) un paio d’ore, il tetracannabinolo è in grado di persistere all’interno dell’organismo anche per molti giorni. Nello specifico, la permanenza del THC nel sangue è rilevabile fino a due settimane dopo il consumo. Il dato, però, risente di diversi fattori; nei consumatori saltuari, ad esempio, è possibile individuare il THC nelle analisi del sangue dalle quattro alle dodici ore successive all’assunzione; se la quantità consumata è particolarmente elevata, il principio attivo può essere rilevabile fino a 30 ore dopo. Nei consumatori abituali, invece, la persistenza è molto più elevata: le tracce di THC restano riscontrabili per un lasso di tempo che va da cinque giorni a due settimane.