Foglia di Marijuana: forma e caratteristiche

Foglia di Marijuana: forma e caratteristiche

Presente su capi di abbigliamento, accessori, articoli per il fumo e tanti altri gadget, la foglia di marijuana è probabilmente il simbolo più utilizzato per rappresentare iconicamente la cultura della cannabis. Il merchandising a tema tende a raffigurare quasi sempre una foglia di canapa di colore verde a cinque o sette punte, dal profilo regolare o leggermente seghettato; in realtà, una pianta di cannabis produce due tipi diversi di foglie, ciascuno con prerogative ben definite.

Caratteristiche delle foglie di marijuana

Note anche come “foglie di maria” (dal diminutivo che i cultori della cannabis utilizzano per indicare la marijuana), si dividono in due categorie principali:

  • Le foglioline resinose o foglie di zucchero (dall’inglese “sugar leaves”) hanno una forma allungata e, a causa delle dimensioni particolarmente ridotte, spesso sono difficili da individuare a occhio nudo. Si sviluppano assieme alle infiorescenze di canapa in corrispondenza della cima della pianta; sono anch’esse ricoperte di tricomi, ma meno rispetto alle gemme dalle quali proviene la maggior parte della secrezione resinosa;
  • Le foglie prendisole (in inglese “fan leaves” - letteralmente: “foglie ventaglio”) sono invece molto più grandi, e si sviluppano dal fusto della pianta. Possono avere tre, cinque o sette punte e un margine regolare o seghettato, a seconda della diversa varietà di cannabis. Si tratta della celebre, e già citata, “foglia di maria” utilizzata per realizzare gli articoli di merchandising legati alla cultura e al mondo della cannabis. Rispetto alle infiorescenze, questo tipo di foglie è contraddistinto da una concentrazione di cannabinoidi (THC e CBD) piuttosto modesta (inferiore all’1%).

Quante punte ha la foglia di Maria?

Il numero di punte che caratterizza le foglie di cannabis (senza contare le due più piccole che si formano in prossimità dell’attaccatura del picciolo) dipende dalla varietà: quelle di canapa sativa hanno sette punte, mentre le foglie di indica soltanto cinque, così come le varietà ibride (le più celebri, come la Super Lemon Haze o la Amnesia Haze, sono acquistabili nello shop di High on life weed). Le varietà di tipo ruderalis, invece, presentano una foglia più spoglia, caratterizzata da sole tre punte.

Struttura e funzione delle foglie prendisole

Le varie parti che compongono una foglia prendisole di cannabis sono:

  • il picciolo, la parte che collega la foglia con il fusto della pianta;
  • il rachide, l’asse centrale della foglia, continuo al picciolo;
  • la lamina, ovvero la parte superiore della foglia; quelle delle foglie di cannabis presentano generalmente una forma lanceolata con margine seghettato o dentato.

Dal punto di vista botanico, la funzione primaria delle foglie di canapa ‘prendisole’ consiste nell’assorbire la luce solare per implementare il processo di fotosintesi; ciò avviene grazie agli stomi che si trovano sulla superficie inferiore della foglia. Si tratta di microscopiche aperture che rendono possibili gli scambi gassosi e, in particolare, l’ingresso dell’anidride carbonica necessaria alla fotosintesi; in aggiunta, contribuiscono a regolare l’umidità della pianta

Le foglie spesso fungono anche da campanello d’allarme rispetto al benessere della pianta. Lo stress da calore e una concimazione eccessiva, ad esempio, le fanno appassire o seccare. Di contro, se le foglie presentano una pigmentazione giallastra, è possibile che la pianta sia stata attaccata da un parassita oppure soffra di marciume radicale. Una sovraconcimazione e un’irrigazione troppo abbondante possono, parimenti, far ingiallire le foglie della cannabis.

Utilizzi delle foglie di marijuana

Le foglie di marijuana, insieme alle infiorescenze ed altri ingredienti naturali, vengono spesso utilizzate per creare delle tisane alla canapa da consumare con un po’ di latte o di burro, così da favorire il rilascio del CBD. Laddove sia consentito, le foglie di cannabis vengono destinate al consumo alimentare anche in altri modi; in particolare, si usano per aromatizzare il burro ottenuto dalle cime di cannabis oppure per produrre olio alla canapa. In aggiunta, possono essere impiegate in ambito cosmetico per ricavare formulazioni ad uso topico, da utilizzare per il trattamento di alcune patologie epidermiche.